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La ragazza nel parco

Letture Thriller / Off / 23 agosto 2017

Oh, mio Dio. La polizia è venuta a parlare con mio padre. Adesso lui è sparito e gli sbirri mi hanno praticamente sbattuta fuori di casa. Sono quasi sicura che lo tratterranno per qualche motivo. Io non ho un posto dove andare, quindi potrebbero sbattermi in una casa famiglia. Così mi sono inventata la storia di avere una zia e poi ho chiamato lei…

New York City. Olivia Randall, avvocato newyorkese, viene svegliata da una telefonata. In primo momento non ha idea di chi possa essere la ragazzina che chiede le aiuto, implorandola dall’altra parte della cornetta.

“…Mi chiamo Buckley Harris. Mio padre è Jack Harris. E, mi creda: è in guai seri.”

Improvvisamente la piccola le rivela il nome del padre e per Olivia è come prendere un pugno nello stomaco. Jack Harris. Quel nome dice troppe cose a Olivia, come l’aver ricevuto una scarica elettrica che dissipa la nebbia del traumatico risveglio: i due hanno un passato. Lei porta ancora con se i segni della loro burrascosa relazione, e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate.

Jack, famoso scrittore, ora è accusato di omicidio ed è in cella, in attesa di processo. Di fronte alla richiesta della figlia, Olivia non può e non vuole dire di no. Aiuterà Jack, a costo che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni.

Jack purtroppo non ha alibi, non ha testimoni, e non ho un motivo plausibile per essere dov’era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone.

Ben presto, lungo lo svilupparsi della vicenda, Olivia sarà costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia invece manipolando.

Non sono brava in tutto. O meglio, se devo essere sincera, sono un disastro su diverse questioni fondamentali. Sono egoista. Penso che le cose debbano andare come dico io, che sia un mio diritto. Non sopporto di ascoltare i problemi degli altri perché non mi piacciono gran parte delle persone, in particolare quelle che di solito vengono descritte come normali. Si dice che l’ignoranza è beatitudine, no? Io invece credo che la beatitudine sia per gli ignoranti. Prima di incontrare me, Jack era un uomo normale, buono e beato, ma ciò non gli aveva impedito di commettere l’errore di innamorarsi di me. E ne era rimasto scottato. Però sono molto brava in una cosa: smontare un’accusa. E da come si era messa la situazione, Jack aveva bisogno di uno bravo. Glielo dovevo. E forse lo dovevo anche a me stessa.” – Olivia.

La ragazza nel parco è un thriller psicologico di Alafair Burke, scrittrice americana, insegnante di diritto penale e avvocato penalista, con grande esperienza di processi. Un romanzo questo che lascia il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

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